350 docenti universitari, oltre 20 atenei di tutta l’America Latina. Questi i numeri che hanno caratterizzato il recente Congresso delle Istituzioni Universitarie Salesiane, meglio conosciute come IUS, al quale ha partecipato anche Edulife con Antonello Vedovato, presidente di Fondazione Edulife, e Piergiuseppe Ellerani, docente di Pedagogia all’Università del Salento.
Il Congresso delle Istituzioni Universitarie Salesiane ha rappresentato per Edulife un contesto istituzionale nel quale presentare e far conoscere il 311 Verona, che festeggia quest’anno il terzo anniversario dal momento della sua creazione. Il 311 si propone come un contesto che coglie la sfida che ci troviamo di fronte: il passaggio da una società 3.0, fortemente centrata sui processi a una società 4.0 nella quale l’intelligenza artificiale, ancora in parte poco conosciuta e dai risvolti imprevedibili, rischia di prendere il sopravvento sulle attività umane, specialmente quelle lavorative. Basti pensare che, secondo l’ultimo rapporto della McKinsey Global Institute, entro il 2030 saranno 800 milioni i posti di lavoro a rischio. Di fronte ad un simile scenario occorre ripensare gran parte dei modelli su cui basiamo la nostra esistenza, influenzati da un contesto rigido e quasi meccanico, interpretando il cambiamento come un’opportunità per liberare l’essere umano verso una “intelligenza creativa”.
L’esperienza in Ecuador ha permesso di consolidare la consapevolezza che il modello di 311 e di Edulife con la propria Fondazione, costituisce un’esperienza di valore riconosciuta oltre i confini nazionali.
Il Sud America non è nuovo a Edulife. Risale a non molti anni fa il progetto di sviluppo professionale e di co-costruzione del profilo di competenza dei docenti, avviato con una rete di 17 università salesiane sudamericane e europee, con l’obiettivo di centrare i modelli di apprendimento sullo studente.
La rete salesiana è la più grande rete mondiale di Education, con una presenza in 136 paesi nel mondo, 86 Università e più di 2000 opere.