In un contesto di tecnologie che evolvono in maniera esponenziale, le aziende avvertono la necessità di dotarsi di strumenti efficaci ed immediati per formare le proprie persone e allinearle con gli obiettivi di business. In uno scenario di questo tipo si inserisce il ruolo delle Academy aziendali.
Le prime Academy fanno la loro comparsa negli anni ’20 del secolo scorso: nel 1927 nasce la prima Academy fondata da General Motors, seguita da General Electric nel 1955, definita “Corporate University”, caratterizzata da una prima forma di training di tipo tecnico di impostazione tradizionale. Bisognerà attendere gli inizi del XXI secolo perché facciano la loro comparsa in Europa, mentre in Italia la prima nasce con Eni nel 2001. In questa fase le Academy vivono un vero e proprio processo di cambiamento, e le organizzazioni cominciano a focalizzare il valore della produzione non solo sui prodotti, ma su un patrimonio inalienabile, la conoscenza, e sul suo destinatario: la persona.
Con la comparsa e lo sviluppo di tecnologie sempre più innovative e la contemporanea rapidità di accesso alle informazioni e alla conoscenza, le organizzazioni intuiscono la necessità di consolidare le competenze delle proprie risorse e crearne delle altre. In un tale contesto si fa strada la presa di coscienza che il ruolo della formazione in azienda debba essere ripensato: viene così alla luce il concetto di “learning organization”, teorizzata dallo scienziato americano Peter Senge, fondatore della Society for Organizational Learning. La “learning organization”, per riprendere le parole di Senge, è “un’organizzazione nella quale le persone – a tutti i livelli – aumentano di continuo la capacità di produrre risultati, per i quali hanno un reale interesse”. Un apprendimento che è dunque caratterizzato dalla continuità e dalla valorizzazione del capitale umano.
Il fenomeno descritto riguarda in modo particolare le compagnie di assicurazione e le banche, che stanno ripensando il proprio modello di business cambiando la natura dei prodotti offerti, che non nascono più “in serie”, ma sono di volta in volta ritagliati sulle singole esigenze dei Clienti. Con l’incremento del ventaglio di possibilità offerte, anche la formazione deve muoversi di pari passo. È per questo motivo che non dovrebbe più essere intesa come strumentale alla vendita del prodotto, ma finalizzata ad una vera e propria attività di consulenza al cliente. Di conseguenza l’Academy si inserisce come modello con cui formare le persone non solo sulle caratteristiche tecniche del prodotto, ma sulle competenze necessarie per comprendere i bisogni immediati e futuri dei Clienti, creando comportamenti altrimenti mancanti.