Quando si esce dai propri confini, dalla propria comfort zone, possono accadere cose straordinarie. È quello che il team di Edulife ha sperimentato durante le tre giornate trascorse vicino a Perugia, dal 21 al 23 giugno, dove attraverso lavori di gruppo e momenti di reciproca conoscenza si è riflettuto sul significato di esperienza trasformativa e capacitativa.

L’esperienza fa la differenza

Il contesto in cui viviamo è caratterizzato da 3 macro divari, ambientale, sociale e spirituale, che coinvolgono tutti noi in nuove sfide, caratterizzate da un alto livello di competitività e in cui si sviluppano nuovi modelli di business. Di fronte ad uno scenario caratterizzato da mutamenti più rapidi rispetto a quelli vissuti in passato, specie negli anni ’90 quando si è passati dal concetto di prodotto a quello di servizio, nell’epoca attuale è l’esperienza, la “User Experience”, a fare la differenza. È questo il dilemma che tutte le organizzazioni, compresa Edulife, si trovano a dover fronteggiare, perché non è più sufficiente fondare il proprio business unicamente sulla vendita di prodotti o servizi.

Capacità e progetti di realtà

I momenti dedicati al lavoro di gruppo, quando ci si è interrogati sulle esperienze trasformative personali e si sono successivamente co-valutate rintracciandone le similitudini, ha portato a scoprire che solo attraverso un rapporto di fiducia reciproca, generato in un luogo informale e assente da giudizio, è possibile creare connessioni e conoscere punti di vista diversi dal proprio, creando “accelerazione” e innovazione.

Infine si è riflettuto sulle capacità, sui contesti in cui ciascuno le esprime al meglio e sul loro potere di essere trasformative laddove applicate nei progetti di realtà e connesse con l’esperienza.