Il ruolo del formatore evolve da trasmettitore di conoscenze ad educatore che si assume la responsabilità di personalizzare l’esperienza formativa in modo adattivo. Il cambiamento può essere vissuto dal formatore stesso come minaccia di una “confort zone” o come un’opportunità di apprendimento, ovvero di trasformazione e di cambiamento.

L’evoluzione dei ruoli spesso è favorita dalla possibilità di delegare azioni prevedibili, ripetibili e misurabili al digitale e di concentrare il formatore su attività di valore.

Nel nostro caso di studio viene proposto ad un’organizzazione un approccio al progetto che intende valorizzare maggiormente la figura del formatore. Si prospetta un passaggio da formatore trasmissivo e ripetitivo (molte lezioni uguali per diversi gruppi di partecipanti) a educatore-consulente-coach attivo e “knowledge sharer” che interviene per:

  • accogliere bisogni individuali dando valore a richieste specifiche.
  • orientare a soluzioni, risorse e buone pratiche
  • accompagnare gli agenti, i broker o gli intermediari bancari nella risoluzione di problematiche concrete sul campo
  • promuovere buone pratiche e comportamenti virtuosi “intercettati” nella relazione con gli intermediari assicurativi durante l’intero processo ed esplicitarle in modo comprensibile e replicabile, capitalizzandole così come patrimonio comune della compagnia.
 
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