Leggendo l’articolo “La felicità aziendale invisibile agli occhi” di Francesco Donato Perillo, uscito su “Persone e Conoscenze” di ESTE editore, rivista alla quale siamo abbonati da anni, abbiamo composto una mappa di parole chiave molto stimolanti, trovando una forte sintonia riguardo la priorità attribuita ai temi affrontati. Nell’attuale scenario in esponenziale cambiamento (mercati internazionali, intelligenza artificiale, economie disruptive) la centralità della persona rischia di essere relegata in secondo piano.

Al termine “felicità”, riportato anche nel titolo e riferito al contesto dell’azienda, si trovano correlate, in una mappa complessa ma coerente, molte altre parole chiave come: ben-essere, spazi di lavoro, competenze, passione, ufficio del futuro, cambiamento, diversità.

La vision di Edulife

La citazione riportata nella parte iniziale e tratta da “La chiave a stella”, romanzo di  Primo Levi, chiarisce da subito gli estremi del contenuto: “Se si escludono istanti prodigiosi e singoli che il destino ci può donare, l’amare il proprio lavoro (che purtroppo è privilegio di pochi) costituisce la migliore approssimazione concreta alla felicità sulla terra: ma questa è una verità che non molti conoscono”. Ciò che viene poi espresso nel proseguo dell’articolo, rimanda ai concetti di felicità e libertà all’interno dell’azienda.

C’è sintonia con la filosofia di Edulife? Possiamo affermare di sì.

Nella visione di Edulife e della propria Fondazione, si aspira a favorire per le persone la realizzazione del proprio “progetto di vita”. Questo, a volte, sembra ancora più complesso da perseguire, rispetto alla promozione della libertà in azienda.

Il nostro impegno è quello di “andare oltre”, ricoprendo come Organizzazione anche la funzione di trasmettere un ruolo educativo, facendo emergere e scoprire, insieme alle persone che formano l’azienda stessa, il loro meglio. Tale responsabilità ci mette nella posizione di aiutare i collaboratori ad esprimere le proprie aspirazioni e metterle in sintonia con la finalità dell’organizzazione, ove possibile.

Top down e bottom-up

Uscire dalle logiche di controllo e “conservative” ci richiede costantemente un grande impegno, poiché tutti noi proveniamo da una concezione secolare di azienda strutturata come top-down. Dobbiamo ammettere con umiltà che il bottom-up, la crescita continua e naturale dal basso, è una disciplina da coltivare con impegno e tutt’altro che semplice da perseguire.

“Persone & Conoscenze, grazie alla pluralità di punti di vista, ci aiuta a riflettere e migliorare nel nostro lavoro di formatori e facilitatori.